Un uomo è veramente di successo quando si alza al mattino, si addormenta la sera e in mezzo fa ciò che veramente gli piace
Ma se quello che ti piace fare è dormire? Davvero.
Se sei uno di quelli che, potendo, poltrirebbe tutto il giorno?
Vuol dire che non diventerai mai una persona di successo?
Beh, dormendo di certo non si guadagna, né si imparano competenze da poter poi usare per il proprio lavoro.
Allora?
Allora è il momento di condividere con te il trucco che uso per avere sempre voglia di fare, per restare motivato nel lungo periodo.
Probabilmente nessuno ti ha mai detto quello che sto per svelarti.
Si tratta di un dettaglio, una distinzione che determina, se compresa, la capacità di rimanere sempre attivi, costantemente motivati.
Vediamola insieme...
La differenza tra motivazione artificiale e naturale
è la prima volta che leggi di questa differenza, lo so.
Per cui, andiamo dritti al punto: cos'è che differenzia i due tipi di motivazione?
La motivazione artificiale è quell’entusiasmo che si genera all’interno di un evento come per esempio gli eventi di Tony Robbins o, per uscire dall’ambito della crescita personale, i concerti o le partite allo stadio.

È una motivazione che deriva dall’energia della massa, per cui non è qualcosa che scaturisce da dentro, ma si muove a partire da una spinta esterna.
Questo tipo di motivazione si comporta come quando lanci una palla: sulle prime la palla acquista velocità ma, quasi immediatamente, terminata l’energia della spinta iniziale, perde forza e cede alla forza di gravità.
Allo stesso modo, questo tipo di motivazione ti lascia con un grande energia per i primi giorni per poi spegnersi e lasciare il posto alla tua routine. Quindi per riattivarla, devi ricreare la stessa condizione che l’ha causata partecipando nuovamente, ad esempio, a un evento di Tony Robbins.
Ora, all’inizio, può essere funzionale ricevere questo tipo di motivazione, perché serve per darsi la carica, visto che è un tipo di energia molto intensa, anche se di breve durata.
Nel lungo periodo invece, quello che conta è la motivazione naturale, di gran lunga più semplice ed efficace.
Ad esempio, se vuoi intraprendere un percorso, in qualsiasi ambito della vita tu voglia, la motivazione naturale è necessaria non tanto per iniziarlo, ma per continuarlo e portarlo a termine fino in fondo.
Immagina che domani fai una gita in montagna.
Mentre sei nei boschi, nel più totale silenzio, ti accorgi d’un tratto di esserti perso. Tenti di ritrovare la strada, ma è pomeriggio di un autunno inoltrato, il sole sta tramontando e inizi a non vedere più oltre il tuo naso perché nel frattempo è calata la foschia.
Dopo aver vagato per ore senza aver concluso nulla, sfinito, ti copri con il giubbotto che per fortuna ti sei portato appresso, raccogli qualche pezzo di legno per accendere un fuocherello, trovi uno spiazzo, accendi il fuoco e piano piano ti addormenti.
Il giorno dopo, secondo te, cos’è che ti muoverà? Probabilmente, la necessità di trovare cibo e acqua, la necessità di ritrovare la strada di casa.
Ecco, noi non siamo nella foresta.
Nella giungla della vita moderna non abbiamo la motivazione della sopravvivenza, i nostri bisogni primari in genere sono soddisfatti, non sono più necessità di prim’ordine.

E allora possiamo usare quella stessa spinta, quella stessa necessità, quella stessa fame per soddisfare altri tipi di necessità, necessità interiori tra cui, per esempio, quella di sentirsi soddisfatti e realizzati nella vita.
La motivazione naturale, quindi, se ben strutturata e soprattutto cosciente, ci dirige verso tutti quelli che sono i nostri obiettivi, i nostri desideri, perché sfonda qualsiasi porta e fa in modo che ci adoperiamo per costruire, passo dopo passo, la vita che vogliamo.
Ora ti starai chiedendo: il discorso funziona, come faccio però ad attuarlo, ad applicarlo se sento di non avere o di aver perso la motivazione?
La risposta a questa domanda è nel prossimo articolo: Non hai motivazione? Fai questo! (scoprilo qui)
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